martedì 16 maggio 2023

FILOBUS A LONDON

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Nel video reperito su YouTube filobus bipiano Leyland LPTB70 (9 metri, 3 assi, 70 pax) del 1939, classe K7, numerato 1671, unico esemplare con coppia di assi anteriori sterzanti.


I primi filobus londinesi furono introdotti da London United Tramways (LUT), che gestiva il servizio tramviario nella capitale inglese, il 16 maggio 1931 (esattamente 92 anni fa), sostituendo alcune linee tramviarie a nord del Tamigi.

Le prime 60 vetture (classi A1 ed A2), soprannominate "Diddlers", assomigliavano molto ad un tram, essendo caratterizzate da un frontale a faro unico, tipico di tutte le vetture tramviare.

La creazione di London Transport (LT) nel luglio 1933 portò la LUT sotto il suo controllo, compresi i suoi filobus.

Nel 1935 London Transport avviò un programma su vasta scala per sostituire tutti i tram con i filobus.

Nei cinque anni successivi furono costruite molte classi diverse di filobus, su telai forniti da AEC o Leyland e carrozzerie da non meno di sette produttori diversi, tutti (tranne uno) molto somiglianti: bipiano su 3 assi, carrozzeria stretta (7' 6" = 2,28 m), piattaforma di accesso e scala per il piano superiore posteriori.

Le classi erano identificate da una sequenza di codici alfanumerici che iniziavano con A e terminavano con P.

Ci furono anche 10 veicoli che per le loro particolarità costituivano delle classi a se stanti (ad esempio l'X3 era l'unico filobus a 2 assi, l'X5 l'unico filobus con porta posteriore su ambi i lati, l'X7 l'unico filobus a 2 assi sterzanti anteriori).


Durante il secondo conflitto mondiale 43 vetture widebody (8' di larghezza invece di 7' 6"), destinate alla città sudafricana di Durban, nell'impossibilità di poterle consegnare, furono immesse in servizio a Londra immatricolandole nelle classi SA1-2-3.

L'ultima ed unica classe messa in esercizio dopo il conflitto mondiale fu la Q1 su telaio BUT, con 127 unità, anche queste in configurazione widebody.

Nel 1952 la flotta divenne la più grande in Gran Bretagna, raggiungendo un picco di oltre 1.800 vetture, con le quali comunque si riuscì a sostituire soltanto le linee tramviarie a nord del Tamigi.

Nel 1954 London Transport prese allora la decisione di convertire sia le restanti linee tramviarie che i filobus, alcuni dei quali ormai avevano più di vent'anni di servizio, con autobus a motore diesel.

Essendo i nuovi bus più corti dei vecchi filobus (27' 6" contro 30') fu necessario ampliare la flotta per garantire il medesimo grado di servizio, con un conseguente aumento dei costi, che in parte fu recuperato con la diminuzione dell'evasione tariffaria, più difficile da attuare su vetture meno capienti.

La prima fase del programma di conversione iniziò il 13 marzo 1959 e l'ultimo filobus fece il suo ultimo viaggio la notte dell'8 maggio 1962.

I filobus widebody di classe Q1, gli ultimi ad entrare in esercizio, sarebbero dovuti rimanere in servizio fino alla fine degli anni '60, ma il loro ritiro fu possibile anticiparlo al novembre 1960, avendo raggiunto un accordo per vendere 125 esemplari su 127 ad aziende di trasporto pubblico spagnole.

La storia dei filobus londinesi assomiglia molto da vicino (fatte le dovute proporzioni) a quella dei filobus romani.

Basta un rapido sguardo alla cronologia degli eventi per notare che l'ascesa ed il declino di questo mezzo di trasporto collettivo ad emissioni zero (come si direbbe oggi) seguono sia a Londra che a Roma lo stesso andamento temporale, con un gap di ritardo di circa una decina d'anni di Roma rispetto a Londra.

Primo filobus di Londra: 16 maggio 1931
primo filobus di Roma: 7 gennaio 1937

massima espansione filobus di Londra: 1952 (1.891 vetture)
massima espansione filobus di Roma: 1957 (419 vetture)

ultimo filobus di Londra: 8 maggio 1962
ultimo filobus di Roma: 2 luglio 1972.

Ci sono però anche delle differenze.

A Londra il filobus non è mai tornato; a Roma ha fatto un pallido ritorno il 25 marzo 2005 con l'inaugurazione della linea 90 express (Termini <> Labia).

A Londra dopo la riconversione della flotta da filobus a diesel se ne sono avute ben altre due successive.

La prima, iniziata nel febbraio 2007, con un primo bus bipiano ibrido, si è conclusa nel 2021 con una flotta di 3.854 veicoli ibridi.

La seconda, iniziata nel 2016, con il primo bus bipiano full-electric, è tuttora in atto ed al momento la flotta elettrica ha raggiunto le circa 1.000 unità e dovrebbe concludersi nel 2034 con la sostituzione completa di tutti i veicoli non elettrici.

A Roma le prime vetture mild-hybrid (quindi ibride per modo di dire) sono comparse nel 2021 ed attualmente la flotta ha raggiunto le 100 unità.

La flotta full-electric (a parte la piccola flottiglia degli ormai vetusti minibus Gulliver) è ancora di là da venire.


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