mercoledì 28 aprile 2010

RETE FILOVIARIA DI ROMA (1957)

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La mappa mostra la rete filoviaria di Roma alla sua massima estensione (il 28 agosto 1957) con 137 km di lunghezza d'impianto e 419 vetture filoviarie in esercizio.

Anche se questi valori erano molto lontani da quelli previsti nella riforma autofiloviaria del 1942 (315 km di lunghezza d'impianto e 1.050 vetture, mai attuata a causa degli eventi bellici), erano comunque in linea con le direttive espresse da Benito Mussolini nel lontano 1925 nel discorso di insediamento in Campidoglio del primo Governatore di Roma Filippo Cremonesi: "Voi toglierete la stolta contaminazione tranviaria che ingombra le strade di Roma".

Direttive che cominciarono ad essere attuate già nel 1930 con la riforma autotramviaria che eliminò il tram all'interno delle Mura Aureliane, sostituendolo con linee automobilistiche (cosiddette diametrali), mentre lo mantenne all'esterno (con linee cosiddette radiali).

Le prime due linee ad esercizio filoviario furono inaugurate l'8 gennaio 1937. Negli anni successivi, prima del secondo conflitto mondiale, la rete venne notevolmente ampliata sostituendo sia alcune linee automobilistiche diametrali che tramviarie radiali, istituite con la riforma del '30, con linee filoviarie (in alcuni casi sostituendo addirittura ambedue con la fusione di una linea radiale con una diametrale).

Questo orientamento venne confermato anche nel primo dopoguerra con un'altra riforma, quella della numerazione, attuata nel 1951, che senza smentire i criteri espressi in quella del 1930, venne approntata per una graduale sostituzione di alcune linee radiali e di altre diametrali con linee filoviarie.

Questa riforma prevedeva un arco di numerazione di 30 elementi (da 1 a 30) riservato alle linee tramviarie; di 20 elementi (da 80 a 99) per le linee automobilistiche e di ben 48 elementi per le linee filoviarie (19 per le linee radiali (da 31 a 49) e 29 per le linee diametrali (da 51 a 79)).

Il 28 agosto 1957 vennero aperte al pubblico le tre linee per Monte Mario (la 47 nero, la 47 rosso e la 47 barrato) per cui la rete constava di 14 linee radiali e di 11 diametrali:

FILOVIE RADIALI

32 - p. Risorgimento-p.le di ponte Milvio
35 - staz. Termini-p. Vescovio
36 - staz. Termini-b.ta Tufello
36/ - p. Sempione-Porta Pia
37 - p. S. Bernardo-v. Cimone
39 - staz. Termini-p. Cavour
44 - l.go Argentina-circonvall. Gianicolense
44/ - l.go Argentina-p. Ottavilla
46 - l.go Tassoni-v. P. Gasbarri
46/ - l.go Tassoni-v. Boccea
47 - p. p.to di Ripetta-S. Maria della Pietà
47 - p. p.to di Ripetta-p. N. S. di Guadalupe
47/ - p. p.to di Ripetta-p.le Medaglie d'Oro
48 - p.le Flaminio-v.le Pinturicchio

FILOVIE DIAMETRALI

53 - S. Silvestro-v.le Parioli
56 - p. Vescovio-p. Sonnino
58 - S. Silvestro-p. S. Emerenziana
58/ - p. Fiume-p. S. Emerenziana
60 - p. Sempione-p. Sonnino
62 - p. Bologna-staz. S. Pietro
64 - staz. Termini-S. Pietro
70 - p. Cavour-v. Giolitti
71 - S. Silvestro-v. Giolitti
75 - p. Fiume-Monteverde N.
75/ - l.go Argentina-Monteverde N.

Ma già il il 1° luglio 1954 erano iniziate le trasformazioni in linee automobilistiche con le tre linee: 66 (p. Cavour-staz. Tiburtina), 77 (staz. Termini-p. Risorgimento) e 78 (staz. Termini-p.le Clodio). Trasformazioni seguite il 15 maggio 1957 della linea 52 (S. Silvestro-p. don Minzoni) e il 5 novembre 1957 della linea 56 (p. Vescovio-p. Sonnino).

Le trasformazioni continuarono negli anni seguenti ed erano dovute all'aumento del traffico automobilistico privato (motorizzazione di massa favorita dal cosiddetto "boom economico") che imponeva dei continui adattamenti alla disciplina di circolazione (difficili da inseguire con una rete filoviaria con impianti fissi) con i quali si cercava in qualche modo di decongestionare l'intensità e la caoticità del traffico.

Intensità ed caoticità che mal si adattavano alla scarsa manegevolezza dei veicoli filoviari di allora: veicoli spesso a tre assi, di 12 metri di lunghezza e di 11 tonnellate di peso, senza servosterzo, con avviamento reostatico con il quale il conducente aveva la possibilità di avere due sole posizioni di marcia.

Solo quindici anni più tardi (il 2 luglio 1972) l'intera rete filoviaria romana scomparirà completamente con la chiusura delle due ultime linee fino ad allora sopravvissute (la 47 e la 47 rosso).

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